Hai presente quando eri un freelance e lavoravi da casa? La prima settimana scrivania ordinata, denti lavati e caffè fumante a spargere profumo sul monitor 24 pollici comprato allo scopo.
Il mese successivo ciabatte, pigiama, barba lunga e sguardo spento.
Ti riattivavi solo in caso di Skype call quando era necessario essere vestiti perlomeno per la metà superiore, stile giornalista.
Ecco perché è nato il coworking! Per salvare un esercito di promettenti professionisti dall’imbruttimento da lavoro in solitudine (e anche dalla diffusa tendenza a scambiare opinioni con una pianta grassa).
Se i tuoi strumenti di lavoro sono PC e smartphone non è così difficile trasformare in ufficio un tavolino di un bar o qualsiasi ambiente di casa (dalla stanza da letto alla tazza del WC)!
Gli spazi di lavoro stanno attraversando una notevole evoluzione che si allontana sempre di più dalla consueta dicotomia scrivania e sedia.
Sempre più diffusi, soprattutto in Europa, sono gli spazi condivisi, meglio noti come coworking.
Il primo spazio di coworking nasce nel 2005 a San Francisco come alternativa al lavoro all’interno di bar e caffè. Il fenomeno è arrivato in Italia tra il 2008 e il 2010 per potenziare la contaminazione di idee fra professionisti diversi ma affini fra loro.
Questi spazi di lavoro condivisi possono essere organizzati in box uffici oppure come insieme di postazioni di lavoro open space. La novità è che il coworking prevede la presenza di zone comuni fruibili da tutti gli utenti per incontri di lavoro, svago, oppure per il mitico ozio creativo.
Il coworking è un vero e proprio stile lavorativo che enfatizza la possibilità di interagire con altri professionisti pur mantenendo indipendente la propria attività.
Alcune aziende scelgono di mettere a disposizione dei propri dipendenti l’opzione del telelavoro, dando modo loro di lavorare fuori dagli uffici dell’azienda. Il coworking è lo spazio ideale per questa funzione per caratteristiche tecnologiche (connessione) e logistiche (spazi già allestiti e fruibili con flessibilità).
Quando un coworking funziona?
Siamo dell’idea che proprio in questi spazi informali avvengano le collaborazioni che innescano nuove idee e nuove esperienze.
A tal proposito sono cinque i punti fondamentali da seguire se vuoi creare uno spazio coworking che sia un efficace generatore di idee:
- Gli ambienti devono essere accoglienti e di design;
- Gli spazi di lavoro devono essere flessibili, sia in open space sia in box;
- Gli spazi comuni devono essere informali, per rilassarsi e interagire con gli altri.
- Il coworking deve essere dotato di spazi tecnici condivisi come sale conferenze, sale riunioni e laboratori;
- Deve esserci sempre un “COMMUNITY MANAGER” che faccia da intermediario tra le diverse realtà.
In conclusione il coworking che funziona è vivo! Silenzioso quando si crea, rumoroso quando ci si confronta, festaiolo quando si condividono i successi.
Hai pensato che il tuo immobile possa essere adatto a diventare un coworking? Se vuoi averne la certezza contattaci, ne parliamo davanti a un caffè!
Lascia un commento