Ripensare la casa dopo un lungo periodo di isolamento.
Un po’ ufficio, un po’ scuola e un po’ palestra. Da un mese a questa parte le nostre case sono diventate l’unico posto davvero sicuro che ci protegge dall’emergenza sanitaria in corso.
Nel giro di poco tempo ci siamo trovati improvvisamente costretti a vivere una vita diversa. La porta è il confine che presto potremo di nuovo varcare, adesso la vita scorre all’interno.
C’è chi vive solo e ha lo spazio tutto per sé e chi si è ritrovato solo per l’occasione per preservare alcuni familiari più deboli (genitori anziani o categorie a rischio). C’è chi le giornate le passa in coppia e chi ancora (e sono tantissimi) si è trovato a vivere la famiglia come mai aveva fatto prima. Tutti insieme, 24 ore al giorno, ognuno con le sue esigenze.
Stiamo attraversando un periodo che cambierà tante nostre abitudini, stiamo rivalutando tante cose, a partire proprio dall’importanza degli spazi casalinghi.
In questi giorni stiamo vivendo la nostra casa più intensamente e possiamo valutare con lucidità se tutto ciò che contiene e rappresenta è all’altezza delle nostre esigenze.
La vita frenetica alla quale eravamo abituati ci costringeva la maggior parte del tempo fuori le mura domestiche in un’alternanza di ufficio/posto di lavoro/scuola – palestra – parco giochi – ristoranti – centri estetici e via dicendo.
Tutto questo adesso è condensato in un solo posto: casa nostra.
E qui le realtà sono tante e tanto diverse tra loro in base agli spazi, alle dimensioni, alla città o località in cui si abita.
“Facile per te stare in quarantena in una casa in campagna con il giardino!”. Ognuno di noi ha un amico o un parente che ha una condizione più agiata ma tranquillo, la maggior parte degli italiani vive in case di piccole dimensioni, quelle case che gli ultimi decenni ci hanno offerto, frutto di costi alti degli immobili, sviluppo verticale delle città e di un’idea di spazi vitali che si è molto ridotta rispetto a quella di genitori e nonni.
E adesso? Adesso avremmo molto apprezzato qualche metro in più o una stanza dove separare le ore di lavoro in smart working o le ore di didattica a distanza dal momento dei pasti ad esempio.
Il soggiorno diventa scuola, palestra, spazio per i giochi e per il relax.
Alcuni studi allarmistici ci stanno prospettando periodi di quarantena ciclici per superare questa o altre epidemie che si succederanno nei prossimi decenni.
Noi invece vogliamo solo fare tesoro di questa esperienza per riconsiderare alcuni aspetti delle nostre abitazioni in funzione degli spazi e delle accortezze igieniche che ci accompagneranno da ora in poi:
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Camere solo per dormire
Le camere dei piccoli infatti sono diventate stanze capaci di contenere solo il letto e un piccolo armadio, ripensiamole con qualche metro in più per permettere ai bambini anche il gioco.
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Ambienti di studio non dedicati
Per fare i compiti spesso viene usato il tavolo della cucina o quello del soggiorno, togliendo attenzione ai ragazzi in un momento importante del loro percorso. Pensiamo alla postazione dei compiti per essere in grado di ospitare un PC e un monitor. In questi giorni potrebbe essere necessario allestire una o più postazioni davanti al televisore per le lezioni online (e in futuro la didattica a distanza prenderà sempre più piede).
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Palestra casalinga
Uno spazio per fare attività fisica ed esercizi a corpo libero, magari stimolati dal corso di un personal trainer che ha preparato un video tutorial, da fare sul tappeto del salotto o in un angolo di casa poco sfruttato.
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Ufficio per lo smart working
Lo stesso spazio per il lavoro da casa potrebbe diventare sempre più fondamentale, ne stiamo avendo dimostrazione in questi giorni ma la tendenza di molte grandi aziende era già quella di lasciare alcune figure professionali “fuori dall’ufficio” con un lavoro a distanza o a progetto. Chi può mettere una scrivania fuori dalla camera da letto in un ambiente adeguato (e silenzioso) si organizza il lavoro in modo autonomo, potendo portare avanti qualche piccola mansione domestica (come caricare la lavatrice tra una pausa e l’altra) e risparmiare costi di affitto dei locali, dei mezzi di trasporto, assicurazione rischio incidenti, costi di governanti e baby sitter.
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Cucine con o senza dispensa
Sono sparite delle abitazioni moderne le dispense e gli spazi per organizzare le scorte alimentari. I supermercati aperti tutti i giorni e spesso fino a tarda ora ci hanno consentito di poter fare la spesa ogni volta che ne abbiamo necessità, eliminando di fatto l’esigenza di acquistare per lunghi periodi e di avere mobili per le provviste.
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Ingresso “spogliatoio”
In quanti si tolgono le scarpe e i cappotti sulla soglia di casa? Da un mese a questa parte tutti. Gli indumenti che sono entrati a contatto con l’esterno e con una possibile fonte di contaminazione (da Coronavirus ma anche più semplicemente dall’inquinamento e da mille batteri con i quali ci imbattiamo ogni giorno) prima li togliamo e meglio è. Per questo, avere un armadio all’ingresso consente di spogliarsi appena entrati in casa.
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Lavanderia e bagno degli ospiti
Sulla stessa logica, avere una lavanderia dove smistare i capi sporchi da quelli puliti o adibire il bagno degli ospiti, in caso di emergenza come questa, a spogliatoio/lavanderia dove cambiarsi quando si rientra a casa, può aiutare molto nel preservare la salubrità della casa oltre ad essere una comodità nelle situazioni di normalità.
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Balconi e terrazzi dove godersi l’aria aperta
Uscire di casa stando a casa. Uno spazio esterno è un jolly invidiabile per pranzare fuori, leggere, curare piante e orto soprattutto in primavera ed estate.
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Spazi per coltivare la relazione
Viviamo in un’epoca dove ognuno legge, si informa, guarda film sul proprio dispositivo mobile. Le case con un grande soggiorno dove radunarsi davanti alla TV ci servono ancora o è meglio creare spazi “senza tecnologia” dove vivere momenti di relazione vera?
Da questa esperienza in poi, progettare o ristrutturare una casa porterà con sé anche alcuni accorgimenti per la nostra salute. Ci sono anche aspetti che la tecnologia ci ha offerto per poter migliorare la qualità degli ambienti e che dovrebbero diventare la prassi per i futuri spazi abitativi:
- Ventilazione meccanica per migliorare la qualità dell’aria interna con ricambi d’aria temporizzati.
- Sistemi che monitorano la qualità dell’aria interna valutando chimicamente la presenza di elementi contaminanti o non salutari.
- Sicuramente una casa connessa sperando che anche la qualità del servizio possa essere in grado di supportarla. TV connesse, device dove usufruire dei propri contenuti preferiti.
- Sicuramente gli sviluppi tecnologici legati alla casa, come la domotica, stanno trasformando e continueranno a renderla connessa e in continua evoluzione e crescita. La casa si trasformerà in un HUB (connettore) al quale verranno collegati vari strumenti che lo sviluppo tecnologico ci fornirà.
Per chi deve progettare le abitazioni da ora in poi, ci sarà molto studio in questo senso e crediamo che la consapevolezza sull’importanza dello spazio domestico cresca notevolmente.
Sarà anche un lavoro di collaborazione tra ingegneri e famiglie o coppie o ancora single che dall’esperienza della quarantena hanno rivalutato o riorganizzato gli ambienti domestici ritagliandosi nuovi spazi.
Un investimento da studiare al dettaglio e per il quale siamo felici di confrontarci con te fin da subito.
Contattaci qui per richiedere una consulenza.
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